In realtà, bisogna proprio che io inizi dicendo che nella mia esperienza di dietologo/nutrizionista dello sport tutti gli atleti hanno esigenze nutrizionali particolari. Quindi, la necessità di personalizzare la dieta sportiva non è un’eccezione, ma la regola. La dieta vegana, quella senza glutine o senza lattosio sono richieste frequenti e spesso si devono prendere in considerazione anche molti altri fattori. Così, nella preparazione del piano alimentare giusto per il singolo atleta si devono rispettare molte individualità. Nell’insieme, è mia opinione che sia possibile identificarne 4 livelli.
Le molte individualità della dieta
Il primo livello di individualità dipende dalle esigenze nutrizionali particolari create dalle specifiche situazioni di allenamento: modalità, intensità, durata, orari del giorno.
Il secondo livello dipende e dalle eventuali esigenze di cambiamento della composizione corporea: aumento della massa muscolare e/o riduzione della massa grassa.
Il terzo livello dalle richieste dietetiche particolari dei singoli atleti: etnia, consuetudini familiari, gusti individuali, la scelta vegana, eventuali esigenze religiose.
Il quarto livello di individualità dipende dalle esigenze nutrizionali particolari causate da problemi di salute. Quest’ultimo, è un capitolo molto grande, che include malattie o difficoltà di vario tipo. Le più frequenti sono celiachia e diabete, intolleranza glucidica, al lattosio o al fruttosio, dislipidemie, sensibilità non celiaca al glutine, eccessivo gonfiore addominale. E questo vale per l’alimentazione prima dell’allenamento e l’alimentazione prima della gara, per l’alimentazione durante l’allenamento e l’alimentazione durante la gara. Ma, ovviamente, bisogna considerare anche l’alimentazione dopo l’allenamento, l’alimentazione dopo la gara, l’alimentazione nel resto della giornata e nei giorni senza sport.
Attenzione al rischio di carenze nutrizionali
Quindi, gli alimenti esclusi dalla dieta possono essere tanti. Ma attenzione al rischio di carenze nutrizionali! Se scegliamo una dieta vegetariana che escluda soltanto carne e pesce, il rischio è basso. Può essere comunque varia e semplice da seguire. Se, invece, la scelta è vegana, quindi si escludono anche uova, latte, yogurt, formaggi e ricotta allora è complicato fare bene il il lavoro. Altri casi di esclusione di alimenti sono dovuti a intolleranza a lattosio o fruttosio, celiachia e sensibilità non celiaca al glutine, problemi da fermentazione intestinale, intolleranze di altro tipo. Come già detto, il lavoro può sempre essere fatto bene, ma maggiore è il numero di alimenti esclusi dalla dieta, più difficile sarà organizzarla in modo completo. E questo è soprattutto importante per gli sportivi, che hanno maggiori fabbisogni e devono gestire molto bene la dieta se poi vogliono allenarsi e gareggiare al meglio delle proprie possibilità.
La dieta deve essere “su misura”
Quindi, la nutrizione nello sport non deve soltanto essere corretta ma deve anche essere specifica per il singolo atleta. In pratica, l’attenzione a queste esigenze individuali rende la preparazione della dieta un lavoro simile a quello del sarto che cuce l’abito su misura.